All’inizio del XX secolo Parigi continua ad essere la capitale dell’Arte e il centro propulsore della modernità in cui si recano artisti e intellettuali di tutto il mondo alla ricerca di stimoli per la creatività, di una vita lontana dalle convenzioni sociali e della notorietà in campo artistico.
Analizzate negli anni scorsi le avanguardie artistiche nate a Parigi come il Cubismo, il Fauvismo e il Surrealismo, animate da artisti quali Picasso, Braque, Matisse e Dalì, il nostro viaggio continua con la presentazione della “Scuola di Parigi”, termine che individua un gruppo eterogeneo di artisti provenienti da tutta Europa che, dall’inizio del secolo alla II guerra mondiale, pur confrontandosi con i protagonisti delle Avanguardie, non aderiscono ai loro programmi e preferiscono una interpretazione personale delle proprie istanze artistiche, spesso legata alla cultura dei Paesi di provenienza,
Artisti come l’italiano Amedeo Modigliani, il russo Marc Chagall, il rumeno Costantin Brancusi, assieme a Chaim Soutine, Maurice Utrillo e Tsuguharu Foujita hanno realizzato opere pittoriche e scultoree sintetiche e creative che influenzeranno generazioni di artisti.